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Provincia di Imperia

11 - L’ambiente rupestre (SIC M.TORAGGIO – M. PIETRAVECCHIA)

Percorso di visita: 

In prossimità del Rifugio Allavena ha inizio la pista terrosa (d’inverno è uno dei tracciati da sci di fondo) che  risale dolcemente il monte Corma in direzione sud. La si percorre per circa 200 m  e quindi si incontra sul lato destro un sentierino che con brevi zig-zag attraverso il fitto bosco misto di conifere e qualche latifoglia  raggiunge rapidamente una bella balconata erbosa, da dove a sinistra (direzione sud) si può osservare  la vallata del T. Nervia mentre di fronte (direzione W) si presentano le maestose rupi dei monti Torraggio e Pietravecchia. Lo spazio attrezzato consente di esaminare attentamente (meglio se con l’ausilio di un binocolo) i singolari caratteri dell’ambiente naturale e di osservare con relativa facilità le specie animali che vi abitano.

Le pietraie, le rupi e le pareti rocciose, dove la vegetazione è scarsa o assente, possono sembrare posti  inospitali per gran parte degli animali. Seppur non è facile trovare luoghi idonei per costruire il nido o la tana,  alcuni uccelli, come i gracchi e il corvo imperiale, il rondone maggiore e il picchio muraiolo vi si sono adattati perfettamente. Anche alcune specie di rapaci utilizzano le pareti rocciose per la costruzione del nido: ad esempio l’aquila reale, il gheppio, il pellegrino e il gufo reale. Nelle praterie in prossimità delle pareti non è raro intravedere gruppi di camosci, che si spostano da un versante all’altro a seconda delle stagioni.

La scarsezza di suolo, l’aridità, compensata solo in parte dall’ umidità atmosferica, il forte irraggiamento solare con il conseguente riscaldamento ed il successivo raffreddamento notturno hanno selezionato entità vegetali dotate di adattamenti che consentono loro di sopravvivere in ambienti inospitali per la vita vegetale. Inoltre anche la particolare posizione geografica, unita ai precedenti caratteri ambientali, ha permesso la contiguità e la coesistenza di specie dissimili come areali ed esigenze ecologiche. Infatti, oltre ad una risalita in quota di entità mediterranee come il timo e l’euforbia spinosa, si assiste anche ad una discesa a bassa quota di specie artico-alpine quali la sassifraga a foglie opposte. Sono poi presenti un elevato numero di endemiti esclusivi di queste zone come l'euforbia di Vallino, la moehringia di Le Brun, il fiteuma di Balbis oltre a quelli più diffusi come la sassifraga lingulata, la sassifraga spatolata, l’aquilegia di Reuter, la viola di Valdieri e molti altri ancora.

Mappa percorso
Come arrivare: 
A partire dalla linea di costa si percorre per 20 Km la Val Nervia in direzione Nord sino a Pigna. Superato questo centro abitato e l’arroccato nucleo di Castelvittorio, si imbocca la S.P.n° 65 di Colla Langan, percorrendola tutta sino ad arrivare alla località a quota 1.125 m. s.l.m., dove si volta a sinistra. Si percorre quindi la S.P. n° 67 che dopo ulteriori 6 Km su fondo asfaltato porta alla Colla Melosa (punto di ristoro- rifugio C.A.I.). E’ possibile raggiungere il punto di visita anche risalendo la Valle Argentina sino a Molini di Triora, quindi con la S.P. 65 arrivare a Colle Langan e da qui proseguire come già indicato.
Come arrivare
Rifugio Allavena Inizio sentiero a scendere Le pareti M.Corma lato ovest Aquila reale Falco Pellegrino Gracchio alpino Primula marginata
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